Cosa faresti se i soldi non avessero importanza?

Un’esortazione a spogliarsi dai bisogni indotti per valorizzare il proprio talento.

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Una delle cose che più mi sconcertano del nostro modo di vivere è la tendenza masochistica che abbiamo sviluppato (perché ci è stato insegnato) ad intraprendere attività, studi, professioni o relazioni che in realtà, non solo non desideriamo, ma sono deleteri per la nostra felicità o benessere.

 

Il video che vi propongo, è un’esortazione del grande filosofo inglese Alan Watts a guardare ciò che veramente desideriamo, lasciando che le nostre risposte non siano condizionate dal sistema mondo con i suoi lacci economici e sociali.

In termini più semplici la domanda che ci viene posta è: che cosa faresti se i soldi non avessero importanza?
Nel video le risposte sono varie: scrittore, pittore, lavoratore a contatto con la natura o con gli animali. Tutti gli intervistati, se non avessero bisogno di denaro per vivere (per conformarsi ad una vita che non desiderano), esprimerebbero se stessi in attività ritenute dal senso comune poco remunerative o fuori dagli schemi.
   
Ma a questo punto un’altra domanda sorge spontanea: perché ci adattiamo a schemi che ci fanno vivere una vita così lontana da quella che vorremmo?
Pensiamo all’individuo che ha espresso la volontà di lavorare all’aperto. Quante probabilità ci sono che si impegni per rendere reale questa aspirazione anziché accontentarsi di lavorare in città, magari in un ufficio? Gli spazi verdi e illimitati probabilmente potrà vederli esclusivamente sul desktop del proprio pc. In pratica si sta imponendo un’esistenza che sovverte tutti i suoi desideri per guadagnare del denaro con il quale, citando il video, comprerà cose che neanche desidera.
   
Tutto il nostro sistema educativo e sociale perpetra, sin dalla più tenere età, in ognuno di noi questa forma di autoamputazione a causa della quale rinunciamo a noi stessi per inseguire i desideri e le regole che il sistema stesso ci impone.
   
Vedo questo fenomeno come una sorta di circolo vizioso generazionale in cui i genitori tramandano ai figli il modo di vivere che, precedentemente, i loro genitori gli avevano imposto. È il modo più subdolo con il quale il sistema si nutre e riproduce. 
   
In questo mantenimento dello status quo, che fine fanno tutti i nostri desideri? Non è forse arrivato il momento di cambiare un sistema che sin d’ora ha generato forti insoddisfazioni e frustrazioni?

 

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