Capacità di vivere nel presente: la felicità

“Il segreto della felicità è tutto qui: qualsiasi cosa fai non permettere al passato di distrarre la tua mente, e non permettere al futuro di disturbarti, il passato non esiste più e il futuro non esiste ancora.
La realtà è estatica; e il solo modo per collegarsi a ciò che è reale, è non lasciarsi sfuggire il momento presente”.
Osho

Amo questa citazione perchè in poche righe viene svelata una grande verità: la felicità, non è il possesso, non è l’aver ottenuto il successo o aver dimostrato di essere migliore degli altri ma, è molto più semplicemente, essere presenti a se stessi e al mondo.
Quando parlo di essere presenti intendo aver sviluppato quella capacità per cui se siamo con una persona, se stiamo facendo qualcosa o siamo soli, siamo in grado di vivere quel momento.

Voglio scendere nel pratico: siamo a cena con la nostra famiglia, i nostri figli ci stanno raccontando vivacemente la loro giornata scolastica, annuiamo senza espressione a quello che ci dicono e fingiamo interesse ma, in realtà, stiamo pensando all’incontro del giorno dopo in ufficio con il nostro superiore.

Di certo non ci stiamo godendo quel momento di condivisione, siamo altrove, trascinati dai nostri pensieri, talmente tanto proiettati e presi dal futuro che non ci rendiamo conto di perdere attimi preziosi.
Pensiamo ai nostri padri, per loro il pranzare tutti insieme era sacro, perchè era quel momento della giornata in cui, riuniti intorno ad un tavolo, si poteva essere presenti l’un l’altro, confrontandosi, bisticciando, ma comunque condividendo la convivialità della tavola.
Perdere questi momenti, è perdere attimi di felicità.

Penso che ognuno di noi nella propria quotidianità senta forte un senso di mancanza o incompletezza quando, spinto dal fare, si dimentica l’essere.
Essere felici, a differenza di quello che ci hanno portato a credere, non deriva da un percorso tortuoso e fatto di privazioni. Questo agognato stato dell’essere (la felicità è sempre vista come qualcosa che si potrà ottenere nel futuro ma mai nel presente), è una condizione che naturalmente ci appartiene, l’abbiamo solo dimenticato.

I bambini possono essere i nostri maestri in questo processo di “ritorno all’essere felici”: non hanno filtri, non sentono il peso del passato e non sono preoccupati del futuro. Vivono il presente, essendo aperti al mondo e alla scoperta, non percepiscono la paura, non temono giudizi, non si sforzano di essere diversi da quello che sono. Potrei dire che nel processo educativo il nostro saper essere felici viene ingabbiato da una serie di precetti che, imponendoci un codice comportamentale, ci priva di fatto della libertà.

Chiudiamo gli occhi per un attimo e richiamiamo alla mente ciò che ci rende felici. Vi stupirete delle cose che vi vengono in mente.
Il mio elenco della felicità è questo: una stretta di mano, un sorriso, un fiore che sboccia, il sole che riemerge dalle nuvole, un cane che ti corre incontro scodinzolando, la spiaggia deserta o i campi di grano che si muovono al vento.
Sarebbe bello se ognuno scrivesse il proprio elenco e volesse condividerlo come commento a questo post.

La felicità è in noi, dobbiamo solo smettere di rincorrere false chimere e assorbire l’armonia e la bellezza di quanto ci circonda.

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