Quando la volontà… non vuole!

Riflettevo sulla natura umana e la tendenza a non essere mai soddisfatti.
Da cosa deriva questa continua corsa alla ricerca di qualcosa che ci manca?
Certe vite, se proviamo ad osservarle con più attenzione, mostrano una fortissima contraddizione: se da un lato ci si lamenta costantemente di qualcosa che non va, dall’altro non si fa nulla per cambiare lo status quo ma, paradossalmente, si alimenta quella stessa situazione responsabile dell’insoddisfazione stessa.

Un esempio emblematico è quando lamentiamo la mancanza di tempo da dedicare alle persone che amiamo. Diciamo che vorremmo poter stare con loro, condividere tempo ed attività, ma poi ci lasciamo rapire da mille altre cose che, almeno a parole, detestiamo.
Mi chiedo: perché dedicarsi con tanta assiduità e passione a ciò che non ci piace né arricchisce la nostra vita? Riesco a darmi solo due risposte, o siamo fortemente autolesionisti oppure ci esprimiamo in un modo ma la pensiamo diversamente.

Esiste però, a ben riflettere, una terza ipotesi, probabilmente la più acclarata dal mio punto di vista. Continuiamo ad agire inconsapevolmente, lasciandoci trascinare senza opporre resistenza alle sollecitazioni che ci vengono dall’esterno e mettiamo in secondo ordine quello che la nostra interiorità cerca di comunicarci.

Se ascoltassimo di più ciò che le nostre emozioni vogliono dirci, agiremmo di conseguenza e non sarebbe così difficile organizzare le nostre giornate nel rispetto dei nostri affetti.

Coltivare, migliorare e nutrire costantemente gli affetti e le relazioni, come ho più volte ribadito, dovrebbe essere la nostra prima priorità.
Non ci serve ricorrere lavori, ruoli, beni materiali, proprietà se poi non abbiamo nessuno con cui condividere i risultati che otteniamo.
Allo stesso modo, sforzarsi per ottenere “beni” da destinare ai nostri affetti non li ripaga certo del tempo di cui li abbiamo sottratti.
Si finisce così ad essere tutti insoddisfatti per qualcosa che nessuno desidera, è il più grande paradosso nel quale è possibile cadere.

Liberiamoci allora della dipendenza dall’avere, dal dover essere e fare, per dedicarci a ciò che davvero dona senso alla nostra esistenza.

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