Il diagramma sistemico dei conflitti. Come la guerra alimenta il terrorismo e il terrorismo nutre la guerra.

La storia recente ci ha costretto ad assistere ad episodi di violenza e di terrorismo con stragi che hanno causato migliaia di morti ed in tutti i casi le realtà statali ferite dagli attacchi hanno reagito dichiarando guerra agli aggressori. Non è però necessario essere strateghi militari per capire che continuando ad alimentare la violenza con la violenza si cade in un circolo vizioso dal quale diventa poi difficile uscire.

Guardiamo l’immagine e proviamo a leggere il diagramma partendo dalla parola terrorismo.
Il terrorismo produce vittime e, l’essere stati colpiti e vittimizzati fomenta l’odio che diviene il carburante della guerra che a sua volta provoca altre vittime generando nuovo odio che sfocerà in ulteriori attacchi terroristici.

Comprendere la responsabilità iniziale del circolo è oramai impossibile.

L’unico modo per spezzare il cerchio, per quanto possa sembrare folle, è placare i sentimenti di odio provando a comprendere le ragioni profonde che hanno portato all’aggressione. È solo colmando rabbia, risentimento ed attriti atavici tra culture e nazioni che si può davvero fare la rivoluzione e prevenire scontri.
Ma allora perché assistiamo da anni al ripetersi degli stessi processi ed eventi?
Il motivo è che i sistemi tendono a mantenersi in vita tramite strutture consolidate e modi di agire standardizzati che vengono considerati dagli attori all’interno del circolo come unica via di soluzione. Ci è stato insegnato che se si subisce un torto, la cosa migliore è mettere in riga chi ha osato attaccarci.
Nel nostro sistema di vita, di fatto, veniamo costantemente educati alla violenza.
È nostra responsabilità invertire questa tendenza.

(È nostra responsabilità provare ad invertire questa tendenza.)

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