Il giudizio è la nostra ombra proiettata sugli altri

“Astenersi dal giudicare gli altri significa in effetti astenersi dal giudicare se stessi.
Wayne W. Dyer
Le vostre zone erronee

Quante volte, anche in maniera inconsapevole, ci siamo trovati di fronte ad una persona, ad una situazione, e non abbiamo esitato ad esprimere un giudizio?

È come se la nostra mente non la smettesse mai di elaborare giudizi di fronte alle cose in cui si imbatte. Pensiamo a quanto possa essere brutta un’acconciatura o a quanto quella persona possa essere meschina a comportarsi così con suo figlio o ancora, a come faccia la nostra amica ad amare un uomo scontroso come il marito. Non ci rendiamo conto che esprimiamo continuamente giudizi anche quando non abbiamo nessun dato oggettivo per farlo, è quasi un vezzo incontrollabile.

 Di fatto però, ogni singola accusa che formuliamo nei confronti degli altri parla di noi. Quando scagliamo il nostro giudizio verso qualcuno o qualcosa stiamo prendendo le distanze da quella parte che è anche in noi. Tanto più forte è l’intensità con cui accusiamo e giudichiamo qualcosa, tanto più alto è il livello con cui abbiamo cercato di reprimere quel qualcosa in noi.

Se comprendessimo che tutto ciò che condanniamo negli altri ci appartiene, sapremmo riappropriarci di questi nostri aspetti nascosti e conciliarci con essi che rappresentano la nostra ombra. Non possiamo essere felici se non integrando la nostra ombra.

D’altra parte anche gli altri proiettano su di noi le loro ombre. Se capissimo che si tratta di  un gioco di proiezioni impareremmo a non prendere più sul piano personale i giudizi che provengono dagli altri, poiché in realtà sono giudizi che riguardano loro soltanto.

Ognuno combatte una lotta interiore con gli aspetti di sé che cerca di controllare e tenere a bada poiché li ritiene inconciliabili con l’immagine che si è costruito di se stesso. In questo tentativo di “epurazione” quando nota in un’altra persona quell’aspetto di sé, che ha ingabbiato nella sua ombra, non riesce a trattenere il giudizio. È come se il bambino dentro gridasse: perché lui può essere così ed io no? Quello che questa persona sta facendo è brutto, il modo in cui si comporta non è sano.

Smettere di essere i giudici di noi stessi è il primo passo per smettere di essere i giudici degli altri. In altre parole è l’avvio verso la serenità.

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