I modelli mentali: come nascono e si alimentano.

Utilizzo spesso il termine modelli mentali per indicare quei modi di pensare e decodificare la realtà che ormai fanno parte del nostro modo abituale di vivere e interpretare la vita.
I modelli mentali sono la “mappa” implicita di quanto ci circonda, ipotesi, profondamente radicate, che influenzano il modo in cui comprendiamo il mondo ed agiamo.

Oggi voglio approfondire il modo in cui questi modelli mentali si creano e diventano la lente, spesso inconscia, con la quale valutiamo la nostra esperienza e la realtà.
Partiamo dall’assunto che in origine, alla nostra nascita, siamo totalmente “vergini”. Succede in un secondo momento che, attingendo all’ambiente sociale, alla cultura, alle idee degli adulti, veniamo “corrotti”. Accettiamo, senza alcun vaglio critico della nostra coscienza, modi di intendere il mondo e la vita preconfezionati.
 
Esistono quattro processi di pensiero con i quali creiamo ed alimentiamo i modelli mentali che poi utilizziamo quotidianamente.
Mi preme, rendere note queste modalità in modo che ognuno possa riflettere sul suo modo di costruire ed alimentare i propri modelli mentali.

La cancellazione
Le informazioni vengono selezionate e filtrate a seconda delle nostre inclinazioni, interessi e preoccupazioni. Questo perché non siamo in grado di gestire o registrare tutte le informazioni dalle quali veniamo investiti, siamo vittime di eccessi d’informazione che come tali devono essere ridimensionati. Una forma di cancellazione potrebbe essere quella di conservare solo alcuni ricordi di una persona per “costruire” la sua identità così come la vorremmo.

La costruzione
Spesso ci capita di non capire qualcosa, ci sono dei limiti interpretativi con i quali dobbiamo necessariamente scontrarci. La “costruzione” nasce per colmare i vuoti informativi/interpretativi nei quali possiamo imbatterci. Lo scopo ultimo è quello di dare un senso al mondo e alla nostra vita in linea con l’idea che ce ne siamo fatti. Spesso, dunque, scambiamo per eventi reali le correzioni fittizie create dalla nostra mente, cercando di collegare possibili cause a possibili effetti.

La distorsione
La distorsione è probabilmente uno dei processi mentali più comuni: modifichiamo la nostra esperienza, amplificandone certi aspetti e attenuandone altri e riclassifichiamo gli eventi in modo da renderli coerenti con i nostri preconcetti. Se soffro di gelosia, interpreterò le azioni, le frasi e i comportamenti del mio partner come conferme dei miei sospetti di tradimento.

Le generalizzazioni
Estendiamo i risultati di una singola esperienza ad un intero gruppo di eventi. Per esempio il bambino che assiste quotidianamente al modo di interagire dei genitori tenderà a crearsi un proprio modello mentale della modalità d’interazione tra i sessi basato sulla sua esperienza.

Credo che abbiate riscontrato una certa familiarità con questi processi di pensiero.
Bene, adesso abbiamo gli strumenti per capire, quanto meno, se stiamo alimentando i nostri modelli mentali e provare a porre freno a questo “circolo vizioso”.

L’occhio acritico dell’Osservatore della realtà  è una possibile soluzione per uscire dal circolo.

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