L’intelligenza emotiva, la bussola delle proprie emozioni

Dobbiamo sempre ricordare che per comprendere la realtà vengono utilizzati due tipi di mente: quella razionale (grazie alla quale riusciamo a riflettere e vagliare le sollecitazioni che provengono dall’esterno ed agire di conseguenza) e quella emozionale che, a differenza della prima, passa all’azione senza una riflessione deliberata ed analitica.
Quanto più intensamente percepiamo un sentimento tanto più è dominante la mente emozionale.
Il predominare della mente emozionale influisce sulla propria concentrazione e se si è succubi di emozioni negative, nel caso in cui si stia lavorando ad esempio, la conseguenza sarà il venir meno della “memoria di lavoro” ossia dell’abilità di tenere a mente tutte le informazioni rilevanti per portare a termine ciò a cui ci stiamo dedicando.  
Al contrario il buon umore aumenta la capacità di pensare in modo flessibile, consentendo di raggiungere livelli di complessità maggiori e semplificando la risoluzione di problemi.
Per evitare di cadere vittime della mente emotiva ci sono due modalità di intervento:

 

  1. provare a fermarsi sui pensieri che l’alimentano e metterli in discussione. Pensiamo ad una situazione in cui si è vittima di uno scoppio d’ira, se continuando a pensare all’evento che l’ha scatenato si continuerà a portare avanti la stessa interpretazione dell’episodio, non ci sarà possibilità di placarla. Se invece si prova a fare delle rivalutazioni di certo, pian piano, si riuscirà a calmarsi.
  2. raffreddarsi fisiologicamente. Quando si è preda di emozioni negative anche il corpo ha delle reazioni fisiologiche in linea con i sentimenti che si provano. Un modo per arginare la mente emotiva è proprio quello di aspettare che l’adrenalina si estingua, provare a distrarsi (pensando a momenti piacevoli), dedicarsi all’attività fisica o al rilassamento muscolare.

In definitiva l’antidoto all’irrazionalità della mente emotiva è lo sviluppo dell’intelligenza emotiva che consta di 5 principali abilità:

  1. conoscenza delle proprie emozioni: la capacità di riconoscere un sentimento nel momento in cui esso si presenta.
  2. controllo delle emozioni: gli individui capaci di controllo emotivo riescono a riprendersi molto velocemente dalle sconfitte della vita.
  3. motivazione di se stessi: la capacità di dominare le emozioni per raggiungere un determinato obiettivo. 
  4. riconoscimento delle emozioni altrui: empatia. Le persone empatiche sono più sensibili a cogliere le emozioni e i desideri altrui (focalizzando anche l’attenzione sul linguaggio non verbale). 
  5. gestione delle relazioni: capacità di influenzare le emozioni altrui. Coloro che eccellono in questa abilità riescono bene in tutti i campi nei quali è necessario interagire con gli altri, aumentano così la loro capacità di leadership.

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